5.Heroes

Ogni punto materiale ha la sua storia, la sua genesi e la sua fine.
Siamo tutti uguali?
Ci sono uomini migliori di altri?
In cosa consiste il concetto di migliore? Qualcuno lo aveva definito. Qualcuno ci ha davvero creduto.
Si narra che fosse uso dei sudditi di Hitler portare nella borsa due volumi: “ La Repubblica” e “ L’Enciclopedia delle scienze”. Ma Platone e Hegel non furono gli unici pensatori che ebbero una lettura di pensiero nazista; alcune ideologie vennero distorte o manomesse tanto da diventare emblema della cultura nazifascista.
Basti pensare alla nazificazione del pensiero del filologo e filosofo Friedrich Willem Nietzsche secondo cui il progetto hitleriano nient’altro era che “ l’esperimento nietzscheano” dell’ Ubermensch, l’ Oltreuomo. Questa chiave di lettura fu facilitata dall’azione della sorella di Nietzsche, Elizabeth, che manomise alcuni testi e diffuse l’idea di un’analogia di pensiero tra il fratello e il capo del Terzo Reich. Tuttavia si possono riscontrare nella sua filosofia, soprattutto negli ultimi anni in cui Nietzsche viene colpito da una grave turbe psichica che lo porterà a risiedere in una clinica a Basilea, alcuni tratti antiegualitari e antidemocratici. Ma quali furono gli elementi di connessione tra Nietzsche e l’ideologia nazista? Principalmente il pensiero del filologo di Rocken si presenta come una distruzione programmatica delle certezze del passato, nella negazione delle “menzogne millenarie” come lo stesso Nietzsche le identifica: i concetti di Religione e Morale generate dai vinti, gli ebrei e i cristiani, che come consolazione di una vita di persecuzione crearono un “Mondo Altro”, un iperuranio metafisico che spostò le speranze della felicità dei deboli in una futura vita oltre la morte. Nietzsche proclama la morte di Dio, vale a dire la fine di quella morale che l’uomo ha creato di fronte al caos dell’universo per ottenere una menzogna consolatrice di un ordine prestabilito. Con la morte di Dio l’uomo si trova dinnanzi ad un baratro: non avendo più certezze, la vertigine della scomparsa di punti di riferimento è allo stesso tempo il punto più basso e il punto più alto per l’uomo, che diventa un Oltreuomo, in quanto se dietro di sé possiede il trauma dell’ insicurezza, davanti ha la libera progettazione di una nuova morale modellata sulla propria esistenza. Il crepuscolo degli idoli porta l’ alba dell’ Ubermensch, che detiene di per sé la volontà di potenza: ovvero il simbolo della vita stessa, quasi una forza strumentale espansiva e autoaffermatrice che crea nuovi valori e li accetta, liberandosi del passato e di tutti quei valori che con sé porta. La volontà di potenza rappresenta propriamente il tratto antidemocratico di Nietzsche: difatti egli afferma che non tutti possono reggere il brivido della morte di Dio e detenere la voluntas. Perciò quello che egli compie è la formazione di una gerarchia basata sulla forza, sulla volontà di potenza. Nietzsche, il primo nichilista d’Europa come egli stesso si definisce, forse proprio in questo tratto tende ad essere antiegualitario e elitario.
Il concetto di stato platonico venne fortemente utilizzato come mezzo propagandistico per cercare di recuperare Platone alle idee naziste. Lo stato ideale platonico era una sorta di comunità politica governata dai sapienti, dai possessori della cultura, i filosofi. Lo scopo dello stato era l’esistenza di una giustizia super partes, condizione necessaria e sufficiente per la genesi e la vita dello Stato. La comunità risulta tripartita in governanti, guerrieri e lavoratori. Ad ogni classe corrisponde un compito diverso e una qualità diversa ( saggezza, coraggio e temperanza la quale è comune a tutte e tre le classi). L’appartenenza ad una o ad un’altra classe è determinata dal tipo di anima insita in ogni uomo: Platone parla di anima aurea per i saggi, di anima argentea per i guerrieri e di anima ferrea per i lavoratori. In questo possiamo trovare un segno di lettura nazista: infatti Platone afferma che le attitudini naturali delle tre anime non sono sede di mobilità sociale; vale a dire che un figlio di genitori ferrei possiederà anch’esso un’anima ferrea, rivelando un primo elemento antidemocratico per la divisione delle classi e l’impossibilità di cambiare la propria posizione. Un ulteriore problema consta nel fatto che, se lo stato deve essere guidato dai custodi, come sarebbe possibile che questi potessero governare in modo retto e senza degenerazioni? Platone afferma che la natura dei governanti è tale da possedere in sé il senso della giustizia e del bene comune per il sistema educativo di cui saranno soggetti fin da piccoli. E inoltre l’educazione sarà privilegio delle prime classi, e non dell’ultima perché la massa “ è impossibile che filosoficamente rifletta”, come Platone stesso afferma. Un ulteriore tratto elitario risulta quello del rigetto della democrazia, abbattendo la tesi di una gestione comune della res publica per la disuguaglianza naturale alla base dello stato. La classe inferiore deve irrimediabilmente accettare senza condizioni le decisioni delle classi superiori, divergendo in uno statalismo esasperato nelle decisioni di ogni minimo aspetto della comunità. Di tendenza nazista risulta la scelta dei matrimoni di stato secondo cui i custodi dovevano occuparsi del processo eugenetico per la formazione di una razza pura, perfetta, combinando “ gli esemplari” migliori in matrimoni ad hoc. Questi aspetti ( lo statalismo, la divisione gerarchica dello stato, la purezza della razza, il culto dei capi ) rappresentano gli aspetti più rilevanti di contatto tra il filosofo e l’ideologia Hitleriana.
Il terzo caposaldo dell’ideologia nazista ricade nella personalità di Georg Wilhelm Hegel. La scelta di questo filosofo nasce sia per le sue tesi antidemocratiche e sia perché egli rappresenta uno dei più grandi sistemi filosofici tedeschi, che aveva contribuito ideologicamente alla formazione della Germania moderna e che era stato spartiacque del pensiero filosofico razionale che era cominciato con Platone. I filosofi posteriori si sistemano in una critica ad Hegel, simbolo di come sia un importante personalità della filosofia moderna. Il nazismo trova collegamenti con il sistema hegeliano nel concetto di stato nell’ “Enciclopedia delle scienze filosofiche”. Lo stato hegeliano trova la propria base nella riaffermazione di una grande famiglia, eliminando i particolarismi per il bene collettivo, considerandolo la suprema moralità sociale del bene comune. Hegel rifiuta il modello liberale in quanto riduce lo stato ad uno stato civile, alla difesa dei particolarismi; e rifiuta il modello democratico in quanto il popolo, al di fuori dello stato non è altro che una moltitudine informe svincolata da regole. La sovranità perciò deve appartenere allo stato stesso ( si noti come Platone e Hegel si intreccino in ragionamenti simili ) fondato su se stesso e non sui singolo individui. I tre poteri ( legislativo, governativo e monarchico ) appartengono tutti e tre allo stato, e sono discendenti direttamente da Dio, inteso come lo spirito assoluto e non come certezza metafisica. Indipendente dai principi morali e da qualsiasi organismo internazionale, lo stato hegeliano trova come mezzo strutturale nella storia la guerra, necessaria, inevitabile e dinamica. In questo excursus nell’ Enciclopedia delle scienze filosofiche si può notare come lo stato di Hegel sia morfologicamente simile alle aspirazioni del terzo Reich. Tuttavia Hegel ci tiene a precisare che il suo Stato è sovrano ma non dispotico, e prende la forma dello stato di diritto.
Se questi tre filosofi rappresentano maggiormente il sistema culturale che i nazisti avevano strumentalizzato, ci furono sicuramente altri principi che furono ulteriori mezzi ideologici di pensiero. Darwin e le sue scoperte, la legge del più forte che per sopravvivere schiaccia il più debole come principio di vita nella Natura sembra accostarsi, seppur in maniera obliqua, all’aspirazione hitleriana. Gli studi condotti alla fine dell’ Ottocento sulla fisionomia razziale e la credenza di canoni migliori di altri divennero terreno fertile per le teorie eugenetiche del Terzo Reich. La superiorità della razza ariana non fu però invenzione di Hitler, ma del francese Gobineau nel Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane. Un ulteriore personalità che si accostò al pensiero nazista fu Chamberlain, genero di Wagner, che definì Hitler un dono di Dio, che avrebbe salvato la razza tedesca.
Ecco come l’idea di migliore contagia l’uomo.
Dove sono gli eroi?

1 commento:

  1. Mhm... vediamo un po', da dove comincio? E' davvero difficile lasciare un commento qui. Nessuna parola sembra rendere a pieno il senso di quello che penso. Che mi piace quello che scrivi, e soprattutto come lo scrivi già lo sai. Ma piacere forse non è il verbo adatto, anzi, non lo è per niente! Ogni singola frase è riuscita ad affascinarmi in modo così travolgente…
    Che la passione che hai si percepisce così chiaramente da far appassionare chiunque. Non è semplice passione, è sfrenata! E tutto è scritto con una naturalezza disarmante! (Questo già te l'ho detto, ma sentivo il bisogno di ripetertelo, perchè lo penso davvero)
    Vabbè, adesso la smetto, altrimenti andrei avanti a fare complimenti all’infinito.
    Ciao Sarietto :)
    (Un'odissea per postare questo commento, alla fine è diventata una questione di principio! Spero di esserci riuscita .__. Ma se stai leggendo forse sì :D)
    Un bacio, Anna :*

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