Senza di me - 69


So che speravi che ti scrivessi una lettera, ma sai che non ho più le parole.
Piuttosto che "ti desidero", ti scriverei "che c'è in tv stasera?", invece di "hai degli occhi bellissimi" ti direi solo "sono contento di conoscerti."; non riuscirei ad abbracciarti, sorriderei soltanto. E anche questa, non è una lettera, ma solo l'inchiostro dei miei pensieri sui post-it in cucina.
Li scrivo quando tu sei distratta, e non ti giri a cercarmi.
Vivendo piano, nessuno mi correrà dietro.
Mi supera qualsiasi cosa.

Non sono bravo con le parole, che poi non è vero, è con le frasi che non sono bravo, le parole sono semplici, ne scegli una e il gioco è fatto, ma le frasi, ci sono delle frasi che sono risposte esatte, sfide, giudizi, valori, sono troppo grandi da dire, come fanno a oltrepassare le mie labbra strette, non passano neanche in corsivo, ecco perché io parlo solo con una parola alla volta, un sì, un no, certo, va bene, ok.

Ci sono delle volte in cui non trovo le parole, dovrei dire qualcosa di importante e faccio sempre un passo indietro, devo dire che con te sono felice, invece va a finire che divento lieto, contento, compiaciuto; se devo farti un complimento, sei bella stasera mi piace il rumore che fa il tappeto stropicciato sotto i piedi, va a finire che ti guardo soltanto, e dico: stai bene.

E ora che i post-it sono finiti, ora scrivo sulle pareti di questa stanza, e poi passerò in soggiorno, in camera da letto, in giardino, ci saranno le mie parole a foderare ogni cosa, una pellicola invisibile per curare te che potrò vedere solo io.

Mi fa stare male il fatto che sto sempre diminuendo progressivamente il valore delle cose, non dico neanche più buongiorno, prima era ciao, ora è solo un rantolo nel cuscino, e la stessa cosa per buon appetito, è diventato uno sguardo, un segno con la forchetta. Dei ti amo neanche l'ombra.

Di notte quando mi giro a guardarti, e tu sei lì che respiri con il naso nelle lenzuola, lì io sto facendo l'amore con te. E so che non lo senti.
Un passo indietro nelle parole di ogni cosa.

E allora mi chiedo: come hai fatto, tu, a innamorarti di uno come me, a condividere gli anni, i momenti, i bicchieri, le labbra, se io sono come la nostra estate del '93, un sole poco caldo, un vino poco allegro, passi insicuri. Dimmelo tu, perché.

E non fare come me, spacca la ceramica delle parole sulla mia testa, rompi ogni mio asfalto fragile, coprimi i pensieri, scuoti le mie spalle, distruggimi le ossa, voglio farti vedere cosa c'è dentro di me, amore mio, ciò che c'è dentro è solo quello che rimane.

Ora le mie parole sono arrivate da te, che sei sotto la doccia, te le disegno sulla fronte e ti scorrono sulla pelle, hai questa frase proprio lì sui tuoi occhi, se un giorno vorrò rileggermi saprò che dovrò perdermi nei tuoi occhi, e tutto questo continua a scorrerti, nella doccia delle mie parole.
Ora le mie parole sono nelle tue guance, se le stai cercando sono lì, ti scorrono dentro, fammi spazio dentro di te, sei casa e silenzio esatto.

Sei tu.



3 commenti:

  1. Ecco, dicevo, rischio di ripetermi, ma... amo il tuo stile, e le parole che dondolano dolcemente tra malinconia e poesia e splendide immagini(ma senza eccessi "mielosi", qui sta la bravura :) ).

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