L'autunno che verrà


Quando ti spio oltre l’uscio
di casa
miope – senza occhiali
io ti vedo sfocata tra gli alberi
(E ci somigli:
i tuoi capelli come rami
il corpo, nodo di corteccia,
il viso di foglie tremule
il ventre in cui mi vorrei rintanare)
non distinguo i contorni tra le cose
tra te e il resto.

Ma se mi soffermo a pensare
scopro che quando appari tu
non c’è resto, scenografia che resiste
il mondo scompare intorno a noi
e rimango in silenzio a guardare
i tuoi passi
svelti
che ti riportano a casa.
E li maledico,
perché non ti tengono ferma
(Qui davanti a me,
anche solo per un istante
in più)
per essere tana

nell’autunno che verrà.



(illustrazione di Lorenzo Gritti)

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